Geomorfologia e dinamica della Critical Zone

Coordinatore: Giovanni Leonelli

La Zona Critica o “Critical Zone” (CZ) (definita inizialmente da Ashley, 1988) è l’ambiente superficiale di supporto per tutti gli ecosistemi terrestri, che si estende verticalmente dalle rocce inalterate alle acque sotterranee, ai suoli, all’estremità superiore della vegetazione: nella CZ avvengono le interazioni complesse, tridimensionali, tra processi geologici, pedologici, geomorfologici, idrologici e biologici. La raccolta e l’organizzazione delle informazioni riguardanti la ricostruzione dei cambiamenti ambientali e la datazione di eventi avvenuti nel tempo nella CZ è il principale obiettivo del G.d.L.

Il presente GdL ha come obiettivo generale quello di promuovere la visibilità dei dati disponibili a scala nazionale nell’ambito della CZ, inizialmente focalizzando sulle interazioni con la dinamica geomorfologica e climatica nelle aree limite, particolarmente sollecitate dal cambiamento climatico e oggetto di studio di diversi soci proponenti.

Il cambiamento climatico e le attività umane sul territorio stanno infatti imponendo globalmente forti variazioni all’ambiente compreso nella CZ e, in un’ottica di sviluppo sostenibile, rendono sempre più necessario saper caratterizzare le dinamiche ambientali in corso e pregresse, alle diverse scale spazio-temporali e ricostruirne le diverse fasi mediante datazioni.

I dati raccolti sia da remoto mediante fotointerpretazione e telerilevamento, sia da monitoraggio, da rilevamento geomorfologico, dagli archivi naturali disponibili nella CZ (suoli, speleotemi, sequenze anulari degli alberi, carote di ghiaccio, ecc..), sono volti in primo luogo a documentare e caratterizzare le variazioni avvenute nel tempo nella CZ, ad effettuare ricostruzioni geomorfologiche, ad alimentare banche dati dedicate a libero accesso di utilità per il SSD GEO/04 e per la comunità scientifica, e a fornire dati utili ai modelli predittivi. Particolare attenzione è data alle ricostruzioni ambientali di medio-lungo termine che coinvolgano processi geomorfologici superficiali, anche clima-correlati, alle ricostruzioni che prevedano l’integrazione sia con altre discipline caratterizzanti il SSD geopedologia, glaciologia, climatologia, dendrocronologia, sia con altre affini, sempre attive nella CZ quali, geochimica isotopica, idrologia, microbiologia, biologia e lo studio delle dinamiche di vegetazione clima-correlate.

Piz Agula, Valle di Scalve

Piz Agula, Valle di Scalve, 2015

Becca di Viou, Valle d'Aosta

Becca di Viou, Valle d’Aosta, e Monte Bianco, 2016